Callararo
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Artigiano battitore del rame detto anche “Fabbro ramaro”. Costruiva, battendo il rame, le antiche batterie da cucina: paioli, piatti, tegami, conche, padelle, mestole, nonché vasi, scaldaletti, caldaie ecc.. egli doveva fare molta attenzione nello stagnare i pezzi che sarebbero poi serviti per l’alimentazione, in quanto la presenza di “verderame” spesso mandava all’ospedale, se non addirittura al camposanto, i malcapitati che con esso venivano a contatto orale. Ormai il mestiere a Roma è artigianalmente del tutto scomparso. Qualche calderaio esiste ancora, ma non si può giurare che i suoi prodotti non siano frutto dell’industria o tutt’al più ottenuti con l’ausilio di macchinari.