Carnacciaro
Distributore retribuito di “carnaccia” lessata per i gatti. Per “carnaccia” nella Roma papalina, si intendeva tutti quei ritagli di trippa e di polmone non adatti all’alimentazione umana. Egli girava per i rioni facendo una sorta di fischio detto “sordino” e distribuendo agli angoli delle strade gli avanzi di macellazione ai gatti che ben vegetavano a Roma, ma che avevano un padrone… pagante. Infatti come compenso riceveva dai proprietari dei gatti stessi qualche spiccio, con il quale si procurava oltre al suo vitto giornaliero, la “carnaccia” da vendere per il giorno successivo. E cosi via; riusciva a campare con questo genere di impresa. Girava per la città con un bastone a trapeso in spalla sulle cui estremità erano appesi i brandelli che man mano andava tagliando e distribuendo e che gli procuravano un codazzo di famelici corteggiatori. Il carnacciaro è stato oggi sostituito dalle “gattare” , le quali portano gratuitamente gli avanzi di cucina ai mici che ancora popolano gli anfratti di Roma.