I mestieri spariti

Facocchio

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Costruttore di carrozze prestigiose, ma anche di dozzinali carretti da trasporto leggero. Artigiano del legno, esercitava la sua attività in ampi bottegoni, dove era consueto il montaggio delle carrozze nuove e lo smontaggio per la riparazione di parti danneggiate delle carrozze usate. Fino a tutti gli anni 70 a Roma c’era ancora qualche Facocchio, naturalmente non costruiva più “cocchi” d’alto lignaggio, perché quel genere di trasporto in quell’epoca non era più concepibile e già non reggeva più il confronto con il motore a scoppio, che la faceva ormai da padrone. Tuttavia esistono a Roma le classiche “Botticelle Romane”, che oggi percorrono a stento le strade della Capitale con il carico di curiosi turisti. Esistono altresì carretti e carrettini a traino umano, nonché carri a traino animale che abbisognano certamente di manutenzione e di pezzi di ricambio. Però il Facocchio, inteso nel significato classico di artista intagliatore e costruttore di carrozze d’autore, fa ormai parte del nostro passato remoto.