Ferraro
Artigiano lavoratore del ferro, passava alla sua fucina molte ore del giorno a scaldare e battere il ferro, per costruire cancellate e altri tipi di protezione a difesa delle proprietà altrui. Lo stesso lavoro in effetti svolto oggigiorno da un normale fabbro. Unica, fondamentale differenza era rappresentata dal fatto che fino agli anni trenta di questo secolo tutto il lavoro veniva svolto a mano senza l’ausilio di piegatrici, troncatrici, trapani e frullini. Ausilio provvidenziale dal momento che piegare il ferro significava grande fatica. Nondimeno il Ferraro era anche e spesso soprattutto maniscalco, e fino ai primi anni del XX secolo la sua maggiore attività si svolgeva nel ferrare (da cui l’attributo Ferraro) cavalli, muli e asini, numerosissimi a Roma prima dell’avvento del motore a scoppio.