I mestieri spariti

Pecione

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(detto anche Ciavattino) Colui che riparava suole, tacchi e tomaie delle scarpe. Spesso si cimentava a crearne di nuove, ma con scarso successo, abortiva “scanfolotti” di pessima linea stilistica. Di solito era ambulante e si portava dietro il suo banchetto con gli attrezzi del mestiere, il nome di “Pecione”, sinonimo a Roma di trasandato, raffazzonatore, che si arrabatta con approssimazione nel lavoro, gli derivava dal fatto che adoperasse spago cosparso di pece per cucire i fondi delle scarpe che andava riparando con molta superficialità. Tuttavia il “Pecione” a seguito delle esperienze di mestiere vissute, poteva aspirare a diventare “Scarpinello” ovvero salire di un grado nei confronti del “Ciavattino”, prima di arrivare al ruolo di “Calzolaro” , massimo esponente della gerarchia industriale calzaturiera. Oggi i “Pecioni” ambulanti non esistono più.